VINITALY, CRESCONO I CONSUMATORI CHE CERCANO VINO BIO

 

Moda o trend in consolidamento? Il vino “green”vivrà un 2015 positivo: sono infatti in crescita del 6,8% i consumatori italiani che hanno provato un vino a marchio bio in casa o fuori casa (enoteche, bar, ristoranti).

A sancire questa crescita (nel 2013 il consumo di vino bio era ad appannaggio del due per cento degli italiani) è l’analisi Wine Monitor – Nomisma (www.winemonitor.it) condotta in vista del Vinitaly, in corso alla Fiera di Verona fino a mercoledì.

“Secondo la ricerca – come rileva www.winenews.it su cui si possono trovare ulteriori approfondimenti – la presenza di un marchio bio è il primo criterio che guida le scelte di un vino per il 4% dei consumatori italiani, dato che identifica in modo chiaro l’esistenza di un segmento di consumatori con forte interesse per il bio, di dimensioni ancora piccole ma in grande aumento (solo nel 2014 tale gruppo non superava l’1%)”.

Anche nel cesenate sono in crescita le cantine che adottano il biologico e le tecniche per un’agricoltura biodinamica. E i vini bio trovano spazio anche nei pubblici esercizi della nostra zona. I consumatori ricercano questi prodotti perché vi riconoscono una qualità percepita superiore rispetto ai vini tradizionali.

Per Wine Monitor-Nomisma occorre aumentare la consapevolezza nel consumatore rispetto all’esistenza di di vini a marchio bio nel portfolio di molti dei grandi brand italiani reperibili già oggi sugli scaffali di Gdo ed enoteche, oltre che nelle wine list di molti ristoranti italiani. Questo perché c’è un 38% di consumatori che sostiene di “non aver mai fatto caso” all’esistenza di proposte di vini bio in negozi/ristoranti e, addirittura, un 14% non hai mai notato in assortimento/carte vini tali prodotti ma sarebbe interessato.

Prendendo in considerazione questi numeri si può presupporre come ci possano essere ampi margini di sviluppo per il vino bio. Serve però comunicarlo in maniera più incisiva, esplicitando le caratteristiche di questi prodotti e aprendo così le porte a un nuovo mercato. I vini biologici rappresentano in Italia – primo produttore europeo – ormai l’11% della superficie vitata e una produzione potenziale di 5 milioni di quintali di uva da vino, con un peso di oltre il 7% sul totale nazionale.  Numeri piccolissimi, ma pure in aumento, invece, per i vini naturali, che rappresentano un mondo difficile da circoscrivere. Secondo l’unica rilevazione scientifica disponibile realizzata da Servabo, i vini naturali rappresentano l’1,64% della superficie vitata nazionale e lo 0,74% della produzione enologica, cioè una quantità di vino più di 2 volte inferiore rispetto ai vini prodotti con metodo convenzionale.

Credits: Foto Ennevi-Veronafiere

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