Connessione WiFi, un servizio in più per i propri clienti

La connesione WiFi è oramai attiva in tantissimi pubblici esercizi e sempre più spesso i clienti  chiedono la possibilità di accedervi gratuitamente. Si trova anche in molti centri storici (ad esempio a Cesena, a Savignano sul Rubicone e a Cesenatico è presente).

Avere l’accesso WiFi, oggi più che mai significa  dare un qualcosa in più ai propri clienti ed è diventato quindi un vero e proprio servizio al pari dei quotidiani a disposizione per una veloce lettura durante le colazioni. 

Spesso con gli associati ci siamo trovati a discutere del fatto che il Decreto Milleproroghe del 2010 aveva abrogato le disposizioni del c.d. decreto Pisanu, con cui c’era l’obbligo di prendere nota dei dati anagrafici di chi richiedeva di la connessione WiFi, oltre che ad osservare delle misure specifiche per il monitoraggio delle operazioni dell’utente fino all’archiviazione dei relativi dati.

Nonostante nel decredo Milleproroghe fosse esplicita l’abrogazione di tali obblighi, alcuni operatori avevano sottoposto all’attenzione della Federazione delle problematiche operative ed alcuni dubbi sulle eventuali responsabilità per gli esercenti ed il rapporto con la disciplina relativa alla privacy.

La Fipe aveva prontamente presentato un quesito all’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali, per poter dare ai propri associati delle risposte chiare ed univoche in materia, anche nei confronti dei provider che forniscono tali programmi di archiviazione.

Il quesito era il seguente: “Gli esercizi e le strutture che ancora dispongono di software in grado di registrare tutti gli utenti che fanno uso della rete wi-fi e di monitorarne la corrispondenza e la navigazione on line, si pongono in netto contrasto con la normativa posta a tutela della privacy e del diritto di ogni cittadino alla riservatezza, qualora non sia richiesto preventivamente il consenso al trattamento dei dati ai sensi dell’art. 13 del D.Lgs. 30/6/2003 n. 196 (Codice in materia di protezione dei dati personali)?”.

L’Autorità ha finalmente risposto confermando totalmente l’interpretazione della Fipe ed affermando la necessità del rispetto della normativa in materia di protezione dei dati personali, a seguito dell’abrogazione degli obblighi citati.

Il Garante ha anche ribadito che l’ipotesi prospettata dalla scrivente non rientra nei casi in cui può essere effettuato il trattamento dei dati personali senza il consenso del soggetto interessato, in base all’art. 24 del Codice.

Pertanto, in primo luogo, gli esercenti che ancora dispongono di strumenti per il monitoraggio e l’archiviazione dei dati possono eliminarli, senza il rischio di alcuna responsabilità, rendendo così realmente libero il servizio di WiFi offerto; altrimenti, se vogliono continuare ad utilizzare tali sistemi in maniera legittima, sono tenuti a rendere informati i propri avventori dell’utilizzo che viene fatto dei dati monitorati, attraverso la sottoscrizione da parte loro del consenso al trattamento degli stessi, di cui all’art. 13 del Codice.

«La connessione WiFi libera nei pubblici esercizi – commenta il presidente Fipe, Lino Stoppani – va verso la direzione delle smart city. Bar, ristoranti, discoteche, stabilimenti balneari diventano sempre più interattivi e sono così in grado di offrire ai clienti un servizio importante nell’era del digitale».

Quanto sopra non comporta il divieto di richiedere un corrispettivo per l’utilizzo del  WiFi, anche se sono sempre più frequenti gli accessi gratuti a tale servizio.

About Sara Montalti
Laureata in Relazioni Pubbliche, lavoro nel settore dell'Assistenza Sindacale e Progettuale in Confcommercio Imprese per l'Italia dal 2005 e sono segretaria della Fipe del Comprensorio Cesenate. Il lavoro di segreteria sindacale implica l’immedesimarsi totalmente nelle problematiche relative al settore e cercare insieme al presidente di categoria, in concertazione con i dirigenti dell’associazione e degli associati, di risolvere o sviluppare interventi a sostegno delle loro situazioni.

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