PUBBLICI ESERCIZI BISTRATTATI, SETTE PROPOSTE DELLA FIPE CESENATE

CESENA: CONVEGNO EBURTCESENA:  COMMERCIANTI DI BORELLO PAOLO LUCCHI

Bistrattati. Ecco come si sentono i pubblici esercizi cesenati. “Siamo costretti a sottostare a una giungla di normative, ultima in arrivo quella sugli allergeni, siamo chiamati in causa per dare il nostro contributo in protocolli giustissimi come quelli sulla ludopatia, contro l’abusivo di alcolici o il contrasto alle iniziative rumorose degli avventori – intervengono Angelo Malossi e Paolo Lucchi, rispettivamente presidenti di Fipe baristi e Fipe ristoratori del comprensorio cesenate – siamo poi a contatto diretto con la microcriminalità, spesso non difesi. Ma quando si tratta di ricevere, l’amministrazione pubblica non si interessa veramente del nostro destino. Sembra che se ne ricordi solo quando c’è da vivacizzare strade e manifestazioni comunali”.


A Cesena, tra bar e ristoranti, sono 700 unità lavorative, un settore che in termini di filiera muove altrettante imprese, pertanto un potenziale occupazionale molto ampio, esercizi che si rivolgono a un pubblico vastissimo e che sono il primo biglietto da visita della città.
“La crisi ha fortemente indebolito questo settore, ma l’imprenditore serio sa bene che non deve arrendersi ad una gara al ribasso, soprattutto nella qualità dei prodotti che somministra e nell’attenzione al cliente”, proseguono Malossi e Lucchi. “La crisi si affronta rilanciando la qualità dei servizi, ma da soli i pubblici esercizi non possono farcela, serve che le istituzioni si pongano concretamente al loro fianco”.
Ecco allora che Fipe Confcommercio rivolge un appello all’amministrazione comunale di Cesena e anche a quelle di tutti i 15 comuni del comprensorio con una carta programmatica che comprende sette punti.

1)Riduzione significativa delle tasse, a partire da quella di occupazione suolo pubblico e dalla tariffa delle insegne
2)Riscossione diretta della tariffa dei rifiuti per le attività di pubblico esercizio, attraverso maggiori introiti per le casse comunali che gestirebbero in autonomia la riscossione dei tributi senza l’affidamento al concessionario, come avviene per altri tributi
3)Maggiore coordinamento delle forze dell’ordine per presidiare il territorio
4)Maggior controllo contro l’abusivismo e la concorrenza sleale prodotta da circoli e agriturismi
5)Realizzazione del calendario annuale delle sagre, così come la nuova normativa regionale richiede, per ordinare la lista delle manifestazioni
6)Maggior coinvolgimento da parte delle amministrazioni nelle decisioni riguardanti le modifiche che riguardano la mobilità e le zone parcheggi della città, dal centro storico al resto dei quartieri
7)Maggior collaborazione da parte degli istituti di credito nel mettere a disposizione prodotti finanziari che si attaglino alle esigenze della categoria

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