BUONI PASTO, STOPPANI (FIPE): “CORRETTO L’INTERVENTO DEL GOVERNO”

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La Fipe Confcommercio è soddisfatta delle recenti modifiche che riguardano l’universo dei buoni pasto. “L’intervento legislativo che ribadisce la non cumulabilità dei buoni pasto si spera sia solo il primo passaggio per riordinare un settore, oggi caratterizzato da degenerazione dello strumento e molta anarchia sul suo utilizzo”, ha dichiarato il presidente nazionale Lino Stoppani. “Infatti tra gare di appalto al massimo ribasso, aggiudicato senza apparenti economicità per gli aggiudicatari, la giungla degli onerosi obbligati servizi aggiuntivi e l’utilizzo irregolare dei buoni pasto per acquisti di bene di ogni genere, stanno snaturando uno strumento formidabile di welfare aziendale”.

Il numero uno della Fipe, poi, analizza lo strumento del Ticket elettronico. “Pur con gli attuali limiti per la sua diffusa circolarizzazione, introduce giuste convenienze, che hanno il corretto obiettivo di ricondurre lo strumento del buono pasto al fine per il quale era stato introdotto e cioè di servizio sostitutivo della mensa, da utilizzare secondo le modalità e i tempi che lo regolamentano”, evidenzia Stoppani. “L’attuale uso indifferenziato che oggi lo caratterizza, oltre alle numerose irregolarità di carattere amministrativo e fiscale, stanno snaturando lo strumento e quindi corretto l’intervento del Governo per ripristinare le regole, più volte sollecitato dalla Fipe”.

Lino Stoppani, presidente Fipe Confcommercio

Lino Stoppani, presidente Fipe Confcommercio

Secondo Fipe insomma il mercato dei buoni pasto deve essere fondato su tre principi:
1. Integrità del valore lungo tutta la filiera, eliminando ribassi insostenibili coperti con l’imposizione di commissioni e servizi aggiuntivi a carico degli esercenti
2. Corretto uso del buono pasto secondo quanto previsto dalle norme. Il buono pasto non può avere la stessa fungibilità del denaro e dunque va utilizzato esclusivamente per l’acquisto di prodotti alimentari pronti per il consumo immediato e per servizi di ristorazione nel rispetto del divieto di cumulabilità
3. Pos unico in grado di “leggere” tutti i buoni pasto di qualunque emettitore per evitare barriere che rischiano di trasformarsi in ulteriori e maggiori costi per esercenti e consumatori.

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