La Movida di Cesena è una risorsa per la città

Questi giorni la cronaca di Cesena sta affrontando un tema che come Fipe Confcommercio spesso abbiamo approfondito anche sul blog: la Movida, problema o opportunità?

La percezione sulla Movida di Cesena si è aggravata quando la scorsa settimana un residente ha gettato dalla finestra un secchio di candeggina su alcuni avventori di un locale che in quel momento si trovavano in strada. Un gesto esagerato, sicuramente di un residente esasperato, ma che ha rischiato di creare danni davvero gravi. A calcare la dose l’annuncio il giorno dopo che in settimana si sarebbe tenuta una “Baratona” ovvero una “maratona alcolica” organizzata da un’associazione di studenti universitari e che ha fin da subito suscitato un pò di preoccupazione.

A seguito di ciò, l’Amministrazione Pubblica di Cesena ha inviato una lettera alle associazioni di categoriaConfcommercio compresa – chiedendo di intervenire nei confronti degli associati per “dissuaderli” a partecipare all’iniziativa.
Non abbiamo mai lasciato da soli i nostri associati, sopratutto in situazioni di questo genere e nel rapporto che ci contraddistingue con loro li riteniamo intelligenti, rispettosi delle norme e quindi capaci di scegliere come gestire la propria attività anche di fronte ad iniziative come quelle annunciate. Abbiamo inoltre sempre sostenuto la necessità di avere più controlli per evitare comportamenti illeciti, sopratutto da parte di qualche avventore che alza troppo il gomito, perchè consapevoli che sono necessari ed utili anche per gli esercenti stessi. Ma trasformare lo spazio della Movida in un dispiegamento delle forze dell’ordine ci sembra un pò eccessivo.
Crediamo quindi che la lettera del comune sia una comunicazione con una forza esagerata, forse causata dal momento di preoccupazione. 

Di seguito pubblichiamo il comunicato stampa che il Presidente Angelo Malossi ha inviato ieri ai giornali locali. 

La movida è una risorsa per la città. Punto.

La città buona è la città relazionale, e la movida non può non esserci. In un recente convegno nazionale della Fipe si è riflettuto sul fenomeno della movida: sono oltre 29 milioni gli italiani che ogni tanto escono la sera, più di 22 milioni quelli che frequentano i centri storici del proprio comune o dei comuni limitrofi, quasi 19 milioni gli italiani che si recano, le volte in cui escono, nei luoghi della movida. Inoltre, ogni settimana almeno una volta 15,6 milioni di persone escono la sera o la notte, 8,4 milioni frequentano i centri storici del proprio comune o  di comuni limitrofi, 4,3 milioni si recano nei luoghi della movida e 6,1 milioni nelle ore serali e/o notturne escono anche per andare in pub, discoteche, discobar, enoteche.

Sono numeri da fenomeno di massa. Il centro storico di Cesena e altre parti della città, negli ultimi anni, sono stati risvegliati nelle ore serali e sono divenuti polo di attrazione di clienti romagnoli anche grazie alla movida promossa da una rete di esercizi pubblici all’avanguardia, con servizi  eccellenti che sono un biglietto da visita per Cesena.

I professionisti che lavorano nei locali pubblici sono i primi a sapere che il piacere del ritrovarsi nelle ore serali nei locali pubblici va coniugato con il rispetto della quiete pubblica e un locale serio non si esime certo da rispettare e far rispettare le regole, anche se va rimarcato che la movida – che significa non a caso movimento fra locali ravvicinati – si basa sul passaggio affollato dei clienti che consumano e conversano all’aperto e la salvaguardia del silenzio è una pura utopia.

Occorrono pertanto comprensione e aiuto reciproci tra residenti, esercenti e clienti.

Il nostro sindacato Fipe ha sempre rimarcato che nel repertorio deontologico del barista e dell’esercente di pubblico esercizio deve essere compresa l’istanza etica del rispetto della quiete perché i locali eccessivamente rumorosi danneggiano la città e prima di tutto loro stessi.

Detto questo, però, non va inibita e neppure messa in discussione la diffusa, radicata e trasversale vitalità dello stare insieme, della convivialità, della voglia di vivere le proprie relazioni e il tempo libero fruendo delle opportunità offerte da spazi ed esercizi pubblici in determinate porzioni del

territorio urbano.
Non fermiamo dunque la movida, perchè fermeremmo la città – che è già fin troppo ferma in vari altri settori – e anche perché a Cesena essa è una peculiarità e un vanto che contraddistingue felicemente la nostra realtà rispetto anche ad altre limitrofe da cui importiamo visitatori e clienti.

Angelo Malossi, presidente Fipe Confcommercio Cesena

Qui, qui, qui e qui potete leggere gli articoli della cronaca locale dei giorni scorsi sulla Movida di Cesena.

About Sara Montalti
Laureata in Relazioni Pubbliche, lavoro nel settore dell'Assistenza Sindacale e Progettuale in Confcommercio Imprese per l'Italia dal 2005 e sono segretaria della Fipe del Comprensorio Cesenate. Il lavoro di segreteria sindacale implica l’immedesimarsi totalmente nelle problematiche relative al settore e cercare insieme al presidente di categoria, in concertazione con i dirigenti dell’associazione e degli associati, di risolvere o sviluppare interventi a sostegno delle loro situazioni.

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