Sos sicurezza, siamo giunti al livello di guardia

Sicurezza

Spaccate, furti, rapine e danneggiamenti. I pubblici esercizi del cesenate nell’ultimo periodo sono stati letteralmente nel mirino dei malviventi. Uno scenario che non permette agli imprenditori di svolgere il loro lavoro in serenità e sicurezza. E la sicurezza, come ricorda il presidente di Fipe Confcommercio Cesenate Angelo Malossi, deve tornare al centro dell’agenda politica.

“Noi pubblici esercenti non vogliamo certo fondare un partito dei bar ma occorre che la politica nazionale e locale si faccia carico del problema della criminalità che nel cesenate ha raggiunto livelli insopportabili – ribadisce il numero uno della Fipe – Una spaccata al giorno, con i pubblici esercizi tra le vittime più prese di mire con danni di migliaia di euro magari per svuotare una cassa per pochi spiccioli”.

Fipe Confcommercio, il sindacato dei baristi e ristoratori, da decenni radicato nel territorio, chiede una cosa su tutte: la certezza della pena, attraverso leggi che la rendano effettiva, in luogo di una situazione controversa come quella attuale in cui capita che un criminale presto rilasciato possa commettere lo stesso reato – ad esempio la spaccata di cui parlavamo prima – solo pochi giorni dopo.

Angelo Malossi, presidente della Fipe Confcommercio Cesenate

L’Unione provinciale Confcommercio di Forlì-Cesena l’ha chiesto in una recente iniziativa, in cui era stata presentata l’indagine sulla sicurezza, effettuata su 340 imprese. Da questo studio risultava che un’impresa su due aveva subito un crimine nel 2017, fra cui molti bar.

“Plauso alle forze dell’ordine che si impegnano in modo encomiabile e vanno rimpinguate – prosegue Malossi – plauso alla magistratura che lavora con le leggi che ci sono. La mossa serve nei parlamentari, che debbono legiferare in modo da rendere certa la pena. Lo diciamo allora ai candidati alle politiche del 4 marzo, a partire da quelli locali. E agli amministratori locali diciamo che bisogna installare in fretta le telecamere, che almeno possono fungere un po’ da deterrente. Tanti baristi sono esasperati, dalla periferia al centro. I costi di gestione sono in espansione, i margini di guadagno sempre più ridotti. I danni di una spaccata sono un altro colpo ai fianchi capace di fare vacillare l’impresa. I bar della città e del territorio puntano sull’ospitalità, sono la casa di tutti e i titolari sono esposti ai rischi, perciò vanno più protetti anche con più sorveglianza e controlli ma prima ancora con leggi che rendano certe le pene – conclude Angelo Malossi – Siamo giunti a livello di guardia, bisogna intervenire subito”.

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