Pizza, l’Unesco premia l’Arte del pizzaiuolo napoletano

pizza unesco

La pizza napoletana diventa ufficialmente Patrimonio dell’Umanità. Anzi, per essere precisi, il riconoscimento viene attribuito all’Arte del pizzaiuolo napoletano.  Si pone l’accento, quindi, non solo su un mestiere tutto italiano, ma anche su una tradizione culturale e professionale che, negli anni, ha fatto scuola in tutto il mondo.

“La pizza è il sole d’Italia e oggi splende ancora di più”, ha commentato Aldo Mario Cursano, Vice Presidente Vicario di Fipe. “La pizza è un prodotto identificativo dell’Italia – ha aggiunto – famoso in tutto il mondo, che oggi finalmente viene riconosciuto patrimonio universale, con la consapevolezza che la cucina italiana in tutte le sue manifestazioni è unica ed inimitabile. Questo sia per le materie prime che per la professionalità di cui necessita. Oggi questa unicità, tante volte imitata e persino banalizzata, viene riconosciuta come un patrimonio. Un patrimonio da salvaguardare e che identifica la storia e la cultura di un popolo, quello italiano”.

E’ come consegnare la corona ad un imperatore conclamato, amante delle proprie origini, della propria terra, capace di valorizzarne le risorse naturali, di riunire intorno a sé intere famiglie e comunità, promotore di uno stile di vita sano e buono.

Mai, prima d’ora, una professione legata alla ristorazione italiana era stata inserita nel patrimonio immateriale dell’umanità. Un po’ di numeri riconferma della valenza culturale che questo settore possiede nel nostro Paese. Ogni settimana 2,6 milioni di Italiani cenano 3 volte fuori, orientandosi spesso sulla pizza. Si parla, infine, di oltre 25mila esercizi, 150mila lavoratori e un giro d’affari di circa 6 miliardi. La pizza è un prodotto a costo abbordabile, che si presta ad ogni occasione.

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