Legge contro lo spreco alimentare, al ristorante arriva la family bag

 

La lotta allo spreco alimentare ora ha un’arma in più. Con la legge approvata definitivamente dal Senato nei giorni scorsi il nostro Paese si è dotato di uno strumento per gestire le eccedenze alimentari (ma riguarda anche farmaci e vestiario), recuperandole e donandole ad associazioni ed enti che sostengono le fasce più deboli e bisognose della popolazione. C’è poi il tema dedicato all’educazione, che non va sottovalutato. E i cambiamenti riguarderanno anche la ristorazione, con i clienti che potranno chiedere la family bag per portare a casa il cibo non consumato.
“Con questo provvedimento, il Parlamento Italiano inaugura una nuova stagione: quella della “sostenibilità concreta”. Con queste parole, Marcello Fiore, direttore Generale di Fipe-Confcommercio, ha commentato l’approvazione definitiva da parte del Senato della legge che combatte lo spreco alimentare insieme alle altre forme di spreco.

“Si fa spesso un gran parlare di sostenibilità e di risparmi ambientali, ma in molti casi sono solo buone intenzioni. Questa legge invece inaugura una nuova strada: ristoranti, mense, bar potranno recuperare gli avanzi – sono oltre 12 miliardi di derrate alimentari – che anziché finire nell’immondizia diventano risorse a disposizione della comunità e, in particolare, delle fasce più deboli della popolazione”.

“Fipe è particolarmente soddisfatta della celere approvazione di un provvedimento che semplifica le procedure per certificare di fronte al fisco le donazioni di alimenti: non a caso ha visto approvare un suo emendamento che consente di indicare sulla bolla di accompagnamento il solo peso di ciò che si dona invece della descrizione analitica. Inoltre l’attenzione dedicata al doggy bag consentirà a ristoranti e pizzerie di dare la possibilità ai clienti di portarsi a casa quel che hanno ordinato e non interamente consumato”.

“Infine – conclude Fiore – Fipe dà la propria disponibilità per collaborare con quelle Regioni che vorranno mettere mano a regolamenti specifici e con tutti quei comuni che sapranno approfittare della nuova normativa per premiare con la prevista riduzione della Tari le imprese più virtuose”.

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