Home restaurant, la Prefettura dispone controlli serrati

La Prefettura di Forlì-Cesena, nell’ambito del Tavolo permanente antiabusivismo, ha affrontato il tema degli home restaurant, un fenomeno su cui la Fipe Confcommercio Cesenate aveva chiesto di accendere i riflettori per evitare fenomeno di concorrenza sleale. “Come contrasto dell’abusivismo commerciale chiediamo che vengano realizzati iniziative di accertamento e di sanzione nei confronti di coloro che effettuano queste pratiche totalmente evasive”, era la sollecitazione arrivata dall’associazione al Prefetto.Gli home restaurant, lo ricordiamo, sono un fenomeno già diffuso nelle grandi città ma, come segnalato, anche nel nostro territorio stanno trovando un loro spazio: in pratica sono cene a pagamento presso il domicilio del cuoco. “I rischi che possono dervare da tali attività esercitate abusivamente in abitazioni private sono elevati – spiega in una nota la Prefettura – soprattutto dal lato della salute pubblica, e debbono indurre gli organi di controllo alla massima vigilanza per evitare che il fenomeno possa attecchire anche nel territorio provinciale in forza di una male intesa economia di condivisione che, in realtà, conduce alla condivisione di profitti esentasse, acquisiti illegalmente in spregio al diritto a non veder minacciata la propria salute da persone non abilitate alla conservazione, manipolazione e preparzione degli alimenti”.

Come già riportato nel nostro blog, il Ministero dello Sviluppo Economico aveva equiparato gli home restaurant a delle vere e proprie attività di somministrazione, con i relativi adempimenti necessari e le relative autorizzazioni (leggi qui il post).

Per la Prefettura senza il rispetto dei requisiti prescritti, gli home restaurant non potranno essere autorizzati ad esercitare l’attività di somministrazione di alimenti e bevande a pagamento; la violazione del divieto comporta, oltre alla cessazione dell’attività, l’applicazione di una sanzione amministrativa da 516 a 3098 euro, fatte salve ulteriori violazioni di carattere amministrativo e penale. “Sono state impartite puntuali direttive alle forze di polizia, statali e locali, affinché si ponga la massima attenzione al fenomeno segnalato, reprimendo severamente quelle attività di ristorazioni non conformi alle vigenti disposizioni di legge in materia”.

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