Aumento Iva: cosa succederà?

punto interrogativo 2Concluso il capitolo Imu per il governo ora se ne apre subito un altro altrettanto fondamentale: quello dell’aumento dell’Iva.

Ad accendere la miccia è stato un commento del viceministro all’Economia Fassina che, dopo l’addio all’Imu ha definito “irrimediabile” l’aumento dell’Iva. “In una fase così difficile”, spiega Fassina, “dedicare un miliardo per eliminare meno del 10% degli immobili di maggior valore, ha sottratto preziose risorse a finanziare il rinvio dell’aumento dell’Iva previsto, oramai irrimediabilmente grazie alla ‘vittoria’ del Pdl sull’imu, per il 1 ottobre”.

Un concetto opposto a quello che negli stessi minuti esprime il vicepremier, Angelino Alfano, al Tg2: “Ora un altro obiettivo importante che abbiamo è quello di evitare l’aumento dell’Iva di un punto percentuale e siamo fiduciosi di farcela”. Tornando a Fassina, la sua critica si estende al fatto che è stata tolta l’Imu ma “non la tassazione sulla prima casa”, perché la Service Tax “conferma una componente patrimoniale dell’imposta come è per l’Imu”.
Sintetica ma pesante la critica di Brunetta: “Fassina straparla”. A sostenre in qualche modo il collega di governo è stato il ministro per gli Affari regionali e le Autonomia, Graziano Del Rio: ”E’ evidente che noi dobbiamo provare a ridare fiato all’economia e quindi ci impegneremo tutti, e’ altrettanto evidente che avere dedicato molte risorse all’Imu creera’ qualche problema in piu’ sulla questione dell’Iva, su questo Fassina ha ragione”. 

 E in questo caos politico a cui oramai purtroppo siamo abituati Confcommercio chiede ai partiti di evitare battaglie di parte.

“I timidi e flebili segnali di ripresa che ancora non hanno prodotto effetti sui consumi vanno certamente incoraggiati con politiche di sostegno alla domanda interna che – per consumi ed investimenti – rappresenta l’80% del Pil”.
E’ evidente, dunque, che, dopo aver abolito l’Imu sulla prima casa, è ora necessario trovare le risorse per archiviare definitivamente l’aumento dell’Iva che sarebbe un colpo per imprese e famiglie”. “Ecco perché Confcommercio chiede alla politica tutta e al governo di evitare battaglie di parte e trovare le risorse indispensabili al superamento definitivo dell’aumento dell’aliquota dal 21 al 22%”.

Anche Rete Imprese Italia affronta l’argomento con una nota inviata alla stampa.  “Da questo governo ci saremmo aspettati sicuramente di più. Lasciare immutata l’Imu sugli immobili strumentali non è stata una bella sorpresa e anche la parziale deducibilità dal reddito non produrrà apprezzabili benefici. Per questo continuiamo a chiedere l’esenzione Imu per le imprese”. Lo afferma una nota di Rete Imprese Italia che commenta i provvedimenti adottati ieri dal Consiglio dei ministri. 
“Con altrettanta franchezza – prosegue il comunicato – diamo atto al governo di aver mantenuto gli impegni di abolire l’Imu sugli immobili invenduti e di rifinanziare gli ammortizzatori in deroga, benché le modalità di questo rifinanziamento appaiano sbagliate. Ancora una volta, infatti, le imprese, attraverso il prelievo delle risorse destinate alla decontribuzione del costo del lavoro, sono chiamate a sostenere una prestazione che dovrebbe gravare sulla fiscalità generale”. 
Anche sul progetto di service tax Rete Imprese Italia è perplessa. La storia recente del federalismo all’italiana ci insegna che la tassazione locale è inesorabilmente cresciuta anno su anno, sia pure con carichi territoriali differenti. “Una volta tanto vorremmo che i fatti smentissero la storia e quindi chiediamo estrema attenzione nel costruire l’impianto del nuovo tributo che, per ora, non elimina la tanto contestata Tares per il 2013.
Terremo gli occhi aperti – conclude la nota di Rete Imprese Italia – per evitare che i barlumi di ripresa annunciati possano essere soffocati da manovre fiscali non calibrate“.

Qui potete vedere gli effetti dell’aumento Iva avrebbero sui consumi secondo l’osservatorio studi di Confcommercio.

 
 
 
 
 
 

About Sara Montalti
Laureata in Relazioni Pubbliche, lavoro nel settore dell'Assistenza Sindacale e Progettuale in Confcommercio Imprese per l'Italia dal 2005 e sono segretaria della Fipe del Comprensorio Cesenate. Il lavoro di segreteria sindacale implica l’immedesimarsi totalmente nelle problematiche relative al settore e cercare insieme al presidente di categoria, in concertazione con i dirigenti dell’associazione e degli associati, di risolvere o sviluppare interventi a sostegno delle loro situazioni.

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