Pizza: il piatto anticrisi per eccellenza

La pizza c’è sempre. Nell’arco della giornata è il comun denominatore dei consumi fuori casa: per uno spuntino a metà mattina, per pranzo o per cena, la pizza funziona… a volte anche a colazione!
La ricerca del Centro Studi Fipe presentata al Pizza World Show di Parma la dice lunga: ben il 10% del consumo del fuori casa del 2012 (quantificato in 73 miliardi di euro) è stato realizzato in pizzeria.

La pizza però non è consumata allo stesso modo. Sono quattro le tipologie di consumo di pizza individuate da Fipe:
1) le Specializzate Take Away, in cui rientrano le pizzerie con asporto oppure al taglio e quelle con servizio a domicilio dove il consumo si verifica poi a casa propria;
2) le Specializzate, cioè la classica pizzeria dove si consuma al tavolo solo pizza o poco altro e con un menù pizzeria molto ricco;
3) le Integrate con Take Away, cioè le gastronomie/panetteria dove la pizza si sceglie più che per uno spuntino di metà mattina/pomeriggio che per un pasto completo;
4) i Pubblici esercizi con prodotti integrati, cioè i ristoranti con menù completi, dove alla pizza è dedicato solo una pagina con le pizze più classiche, (dove solitamente l’unica eccezione è la “pizza della casa”) e i  bar/pizzerie dove si può consumare la pizza per un pasto veloce.

Fatto sta che per la molteplicità di consumi a cui la pizza si presta e per la convenienza dello scontrino medio di 11 euro (compresa la bevanda), la pizza risulta una sorta di antidoto alla crisi dei consumi della ristorazione che, non dimentichiamolo, sono fermi da un decennio.

Senza tener conto che la pizza si presta a infinite possibilità di interpretazione dei gusti dei propri clienti: dalle farciture all’impasto la pizza ha infinite vite.

Ma allora proprio nessuna ombra sull’italian food più amato nel mondo?

La ricerca qui sottolinea quanto i consumatori ritengano importante non tanto rinnovarsi, ma specializzarsi, nel rispetto dell’identità italiana. La pizza ha bisogno di avere maggiore qualità, essere buona, essere servita bene e in un bell’ambiente.

La ricerca alla fine sottolinea come siano sempre più i pizzaioli all’avanguardia e alla ricerca della miglior qualità dei propri prodotti. Il canale pizzeria sta vivendo una segmentazione qualitativa che eleva alcuni locali ben sopra la media, sia dal punto di vista dell’immagine che della proposta gastronomica. Questo si vede anche nell’ampia scelta di farine e una maggior attenzione alle esigenze del cliente con intolleranze, che contribuiscono a fare compiere al settore un ulteriore salto qualitativo.

About Sara Montalti
Laureata in Relazioni Pubbliche, lavoro nel settore dell'Assistenza Sindacale e Progettuale in Confcommercio Imprese per l'Italia dal 2005 e sono segretaria della Fipe del Comprensorio Cesenate. Il lavoro di segreteria sindacale implica l’immedesimarsi totalmente nelle problematiche relative al settore e cercare insieme al presidente di categoria, in concertazione con i dirigenti dell’associazione e degli associati, di risolvere o sviluppare interventi a sostegno delle loro situazioni.

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