Durante il passaggio alla Camera dei Deputati l’articolo riguardante la liberalizzazione in tema di wifi è stato modificato in modo da non lasciare più dubbi sulla liberalizzazione del servizio offerto nei pubblici esercizi.

Infatti il nuovo articolo afferma che “l’offerta di accesso alla rete internet al pubblico tramite tecnologia wi-fi non richiede l’identificazione personale degli utilizzatori”.

Cade quindi l’obbligo per gli esercenti di identificare gli utenti attraverso l’installazione di costosi software, nonchè quelli di tracciare e monitorare le loro sessioni e di richiedere un’autorizzazione per offrire tale servizio.
Il procedimento di approvazione è ancora in atto (manca il passaggio del Senato) ma crediamo che questa parte del testo non subità ulteriori modifiche.

Questa disposizione conferma quanto sempre sostenuto dalla Federazione – ha dichiarato il Presidente della Fipe, Lino Enrico Stoppani – sulla necessità di consentire il libero accesso alla rete anche nei pubblici esercizi italiani. La Fipe-Confcommercio accoglie quindi con soddisfazione la liberalizzazione del wifi, che ha respinto i tentativi di tornare ad una situazione di stretto controllo della rete, peraltro già superata dal 2011 con la modifica del Decreto Pisanu.

“E’ una misura che, da un lato, diminuisce i costi per le imprese non più tenute ad effettuare registrazione degli utenti e, dall’altro, eleva la qualità dell’offerta turistica italiana consentendo a chiunque di sedersi in un bar e mettersi in contatto con il mondo, come avviene da tempo nella maggior parte dei Paesi.

I pubblici esercizi sapranno fare la loro parte offrendo in modo capillare i collegamenti wifi e creando una rete diffusa su tutto il territorio”.

La norma entrerà ufficialmente in vigore dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.