Patrignani sull’aumento dell’occupazione suolo pubblico: il presidente Confcommercio “La priorità? E’ la salvaguardia delle imprese esistenti”

IMG_8103L’ultima vicenda sull’incremento del 4% della tassa di occupazione suolo pubblico a Cesena (110 euro al mq in centro)  – con i nostri pubblici esercizi della Fipe che hanno rimarcato come anche questo aumento-adeguamento Istat (come lo ha definito l’assessore) sia indigeribile in un contesto così grave di crisi, verticale calo dei consumi, impennata di costi gestionali e tributari – è un ulteriore segnale che anche nel nostro territorio bisogna ridefinire la priorità

Sta cambiando il mondo, anche qui da noi. Bisognerà pure che cambi anche la politica!

Per quel che concerne le piccole imprese di commercio, terziario, servizi, la priorità significa oggi salvaguardia (letteralmente: guardare alla salvezza) della rete distributiva esistente. In tempi di vacche magre occorre guardare l’essenziale: in questa fase in cui le attività chiudono, è necessario creare condizioni concrete di sostegno straordinario per evitare il depauperamento e la desertificazione commerciale, che sarebbe una catastrofe per la città, la sua immagine.

Le attività soffrono per una concausa di ragioni fra cui principalmente la contrazione dei consumi provocata dal sempre più ridotto potere d’acquisto, ma anche da condizioni “ambientali” poco favorevoli a chi fa impresa, inclusa un’organizzazione e un’idea di città – penso a certe scelte sul traffico e sulla sosta – che non tengono conto delle esigenze del commercio al dettaglio e, soprattutto, di chi se ne serve.

Secondo la Confcommercio gli amministratori locali e chi fa politica nel territorio con il mandato elettorale ha il compito di dare corpo al cambiamento – esigenza da tutti riconosciuta fondamentale – declinandolo anche nelle scelte amministrative su questo versante.

Siamo arrivati all’emergenza. Il mantenimento della rete distributiva è a rischio, ogni giorno salta o rischia di saltare un anello. Serve una politica che si dimostri capace di far fronte all’emergenza, cambiando modi e stile.
A baristi e ristoratori in difficoltà a far quadrare i conti che si dolgono dell’aumento del 4% della tassa di occupazione su suolo pubblico – dolersi è un diritto o no? – rispondere ragionieristicamente che non è un aumento, ma adeguamento Istat, pare un po’ “pilatesco”, da vecchia politica.

La nuova politica – in una situazioni così grave per le imprese cesenati – potrebbe e dovrebbe anche non farlo valere, quell’adeguamento Istat e non cercare alibi.

Corrado Augusto Patrignani
Presidente Confcommercio del comprensorio cesenate

 

About Sara Montalti
Laureata in Relazioni Pubbliche, lavoro nel settore dell'Assistenza Sindacale e Progettuale in Confcommercio Imprese per l'Italia dal 2005 e sono segretaria della Fipe del Comprensorio Cesenate. Il lavoro di segreteria sindacale implica l’immedesimarsi totalmente nelle problematiche relative al settore e cercare insieme al presidente di categoria, in concertazione con i dirigenti dell’associazione e degli associati, di risolvere o sviluppare interventi a sostegno delle loro situazioni.

3 Responses to Patrignani sull’aumento dell’occupazione suolo pubblico: il presidente Confcommercio “La priorità? E’ la salvaguardia delle imprese esistenti”

  1. Bar centro ha detto:

    anche solo l’aumento del 4% ci rende sfiduciati. ma come non capire che ormai siamo alla frutta? un barista del centro

  2. enrico ha detto:

    La nostra attività è sempre andata discretamente, ma da febbraio abbiamo paura anche noi… i clienti sono diminuiti improvvisamente e anche se ce lo aspettavamo non credevamo una cosa così! Visto che i nostri clienti sono diminuiti non capisco perchè devo pagare degli aumenti!

  3. Federico ha detto:

    Purtroppo noi ristoratori non possiamo fare a meno di uno spazio esterno, ormai abbiamo abituato i nostri clienti a questo servizio. le amministrazioni lo sanno e se ne approfittano.

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